venerdì 31 agosto 2012

Acquista online le tue ricariche toner!


Siete tornati dalle vacanze e vi siete accorti che la vostra stampante è a corto di toner? La soluzione è a portata di mano: acquista le tue ricariche dal sito di Futurprint e ti saranno spedite gratuitamente entro 24 ore!

Solar Sinter



Fino ad oggi sculture, vasi e altri oggetti di uso comune sono stati costruiti prettamente attraverso l’uso di materiali come argilla, terracotta, ceramica, e attraverso procedure che prevedevano lavorazioni manuali anche lunghe e complesse. Nessuno aveva mai pensato di automatizzare alcuni processi al fine di “stampare” gli oggetti con l’ausilio della luce del sole. L’idea, alquanto rivoluzionaria, è venuta a Markus Kayser e l’ha battezzata col nome “Solar Sinter“. Vediamo più in dettaglio di cosa si tratta e quali sono i possibili campi di applicazione di questa invenzione.
Solar Sinter, in buona sostanza, è una stampante 3D ad energia solare, semiautomatica che riesce a trasformare in oggetti tridimensionali la sabbia, ricca di silice sotto forma di quarzo, sfruttando i raggi del sole.
Il processo di sinterizzazione (o metallurgia delle polveri) consiste nella compattazione e trasformazione di materiali ridotti in polveri in un composto indivisibile. Tale trattamento termico viene svolto ad una temperatura inferiore al punto di fusione del materiale. La sinterizzazione, negli ultimi anni, è diventata piuttosto nota come tecnologia applicata ai processi di stampa 3D o SLS (Selective Laser Sintering) e l’invenzione di Markus Kayser la sfrutta appieno.
Il Solar Sinter è stato testato nel deserto del Sahara vicino a Siwa, in Egitto, per un periodo di due settimane. La macchina ed i risultati di questi primi esperimenti, di seguito presentati attraverso il video in calce all’articolo, rappresentano i primi passi significativi verso applicazioni sempre più complesse di questa tecnologia.
Le stampanti 3D utilizzano la tecnologia laser per creare oggetti tridimensionali molto precisi partendo dall’impiego di varie materie plastiche in polvere, resine e metalli. Gli oggetti disegnati al computer dai proggettisti, una volta avviato il ciclo di stampa, vengono riprodotti fedelmente.
Usando i raggi del sole, invece di un laser, e sabbia al posto delle resine, Markus Kayser ha dato vita ad un nuovo e innovativo processo di stampa tridimensionale utile anche per realizzare oggetti di vetro. Il processo di stampa è praticamente infinito, poiché sole e sabbia sono inesauribili.

giovedì 23 agosto 2012

Stone Spray



Un progettista, dall’altra parte del mondo, carica il file col disegno. La macchina si avvia e stampa, utilizzando magari i materiali disponibili sul posto, un ponte o un arco. Questo l’obiettivo degli architetti Petr Novikov, Inder Shergill e Anna Kulik, che con la loro coraggiosa ricerca battezzata Stone Spray e sviluppata all’ Institute for Advanced Architecture of Catalonia, stanno già tentando di rivoluzionare il pur giovane campo della stampa 3d. Cercando di farle fare il salto di qualità, spingendola cioè dalla piccola alla grande scala e trasferendo i principi basilari della neonata manifattura digitale che tanto piace alle nuove tribù di maker verso lavori di autentica edilizia. O quasi. Insomma: basta scarpe, modellini, giocattoli e oggettistica fluo, largo alle applicazioni d’ingegneria urbanistica.


Stampare bistecche


Peter Thiel, cofondatore di PayPal (sistema di pagamento online), avrebbe finanziato con 350 mila dollari (285mila euro) una start-up chiamata Modern Meadow. Obiettivo? Realizzare bistecche di maiale (la carne bianca è più facile da stampare di quella «a colori»). Il progetto è fabbricare tessuti cellulari di maiale e farli «maturare» in muscoli grazie a stimolazione elettrica all’interno di un bioreattore. In un mondo di bistecche stampate, gli animali potrebbero dormire sonni tranquilli (e lunghi). Il gusto? Non sarà peggiore di certe suole dietetiche. Aggiungere molto limone, o vino bianco. Certo i costi, almeno all’inizio, potrebbero essere alti.

martedì 14 agosto 2012

Ferragosto in ufficio


Domani è Ferragosto e l'azienda si è fermata per le ferie estive, ma noi dell'Ufficio Marketing di FuturPrint siamo al lavoro. Sebbene attratti dall'idea di scappare per qualche giorno in una spiaggia caraibica, possiamo dirci comunque contenti di essere qui, insieme, colleghi diventati amici, gente con storie e professionalità differenti ritrovatasi in questa azienda. Siamo contenti di poter contare sulla professionalità di chi ha creduto in noi e ci ha voluto qui. Siamo contenti di far parte di una azienda in salute, in un momento di crisi del nostro Paese. Auguriamo a Voi Clienti tutti di poter vivere una esperienza come la nostra, partecipando ad un progetto aziendale serio ed equilibrato.
Intanto buon Ferragosto.

Ufficio Marketing FuturPrint

Feto in 3D


Fa discutere il gadget per gestanti impazienti inventato in Giappone: una piccola scultura in resina che riproduce la sagoma tridimensionale di un feto accucciato nella pancia della mamma. Il business, lanciato dall'azienda nipponica Fasotec, si rivolge alle donne in attesa che non si accontenato delle ecografie e delle immagini, anche a colori e in 3D, del bimbo che portano in grembo, e che sono disposte a pagare non meno di 100mila yen: oltre 1.270 dollari, più di mille euro.
Il servizio, disponibile da fine luglio, si chiama 'Shape of Angel' (letteralmente 'forma d'angelò) ed è stato ideato dalla Fasotec come spin-off di un core business comunque di nicchia: la riproduzione in 3D di ossa, organi e tessuti, venduti come modellini per esercitazioni e simulazioni di medici in erba. In sintesi, i dati rilevati dalla risonanza magnetica vengono trasferiti in tempo reale a una sorta di stampante tridimensionale, che 'scolpisce' in un blocco di resina trasparente il pancione di mamma e in una resina bianco latte il nascituro nell'esatta posizione in cui si trova.

martedì 7 agosto 2012

Avviso FERIE



Si avvisa la gentile Clientela di FuturPrint che saremo in ferie dal 03/08 al 18/08.
Tutti gli ordini effettuati nel periodo di chiusura saranno evasi in ordine cronologico a partire dal 20/08.

Print Queue Cleaner elimina la coda di stampa.


Chi si ritrova ad utilizzare frequentemente la stampante collegata al proprio computer sicuramente avrà avuto a che fare, con altrettanta frequenza, con fastidiose code di stampa bloccate, un inconveniente questo che può causare non poche perdite di tempo.
Per ovviare facilmente all’insorgenza di una situazione di questo tipo è però possibile ricorrere all’utilizzo di un apposito e semplice tool quale Print Queue Cleaner.
Si tratta, appunto, di un programmino totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows che, una volta in uso, permette, mediante un unico click, di correggere i problemi e gli inconvenienti legati alla coda di stampa.  Così com’è anche possibile notare osservando lo screenshot annesso ad inizio post, dalla finestra dell’applicativo risultano disponibili soltanto tre pulsanti il che rende decisamente semplice l’utilizzo di Print Queue Cleaner.
Mediante il pulsane Fix It! è possibile pulire la cache e la coda di stampa, sfruttando il pulsante Send test Page e selezionando una specifica stampante dall’elenco è invece possibile stampare delle pagine di prova al fine di verificare che tutto funzioni così come dovrebbe e cliccando invece sul pulsante Test All Printers si ha la possibilità di testare la corretta esecuzione della stampa di tutte le stampanti in uso.
L’utility, inoltre, non necessita di alcun processo di installazione per potersene servire ed occupa soltanto 32 KB di spazio su disco. Prima di procedere all’utilizzo di Print Queue Cleaner appare comunque opportuno specificare il fatto che per potersi servire di Print Queue Cleaner sarà necessario disporre di Microsoft .NET Framework 2.0 installato sulla postazione multimediale in uso.

venerdì 3 agosto 2012

RITI. La stampante che utilizza fondi di caffè.


In un mondo in cui l’idea ecologica va sempre più affermandosi, una stampante ecologica è proprio ciò che ci vuole, non solo per fare del bene al proprio pianeta, ma anche per utilizzare tutte quelle cose che andrebbero direttamente nel cestino dell’immondizia.
La stampante ecologica di cui vogliamo parlarvi oggi, difatti, si presenta come una stampante manuale in grado di utilizzare i fondi di caffè per stampare su carta; Jeon Hwan Ju, il designer di questa stampante eco, ha ideato RITI – nome del dispositivo – regalando una marcia in più ad un oggetto che generalmente comporta delle spese importanti per il suo corretto funzionamento.
In primis, la stampante RITI non richiedere delle cartucce d’inchiostro tradizionali, che oltre ad esser costose sono anche inquinanti: infatti, con un piccolo bicchierino, messo a diposizione con il dispositivo green, si potranno inserire i fondi di caffè – materiale biodegradabile, economico e di facile reperibilità – e poi avviarla per stampare i proprio documenti in bianco e nero.
Altro pregio di questa stampante eco-friendly sta nel fatto che non richiede corrente elettrica per il suo funzionamento, piuttosto funziona senza energia. Quindi, grazie ai comandi manuali si potrà ottenere la propria pagina stampanta, con un leggero aroma di caffè, e risparmiare su cartucce ed energia. D’ora in poi, dunque, non dovrete più gettare i fondi di caffè se decidete di equipaggiare il vostro ufficio con Riti!
La stampante ecologica Riti, peraltro, è stata presentata all’evento Greener Gadgets 2009. Insomma, un’idea veramente green che potrebbe far risparmiare davvero tanti sprechi che, oggigiorno, si fanno senza rendersene conto.

Lacrime artificiali per far vivere più a lungo le stampanti del futuro


Lacrime per far “vivere” più a lungo le stampanti: non si tratta certo di far esprimere le emozioni alle macchine, ma l'idea dei ricercatori dell'Università del Missouri trae spunto dalla funzione umidificatrice delle lacrime per preservare i nostri occhi. Come descritto su Journal of Microelectromechanical Systems, l'utilizzo di “lacrime” artificiali sugli ugelli delle stampanti a getto d'inchiostro potrebbe preservarle a lungo dai comuni inconvenienti dati dall'essiccazione dell'inchiostro.
Ugelli delle stampanti del futuro si “puliranno” con lacrime artificiali - Prendendo spunto dalla natura, i ricercatori americani hanno ideato una soluzione al problema dell'intasamento degli ugelli delle stampanti a getto d'inchiostro (una tipologia utilizzata in moltissimi ambiti, non solo quello domestico): una sorta di lacrima artificiale in grado di mantenere pulito e umido l'ugello quando la stampante non viene utilizzata. "Il coperchio per gli ugelli che abbiamo inventato è ispirato all'occhio umano", ha detto Jae Wan Kwon, uno dei responsabili dello studio. "Sia l'occhio che gli ugelli delle stampanti a getto d'inchiostro - ha spiegato - hanno un problema comune: non devono essere lasciati asciugare mentre e contemporaneamente devono potersi aprire".
Soluzione potrebbe migliorare la resa delle stampanti - Il sistema ideato dal gruppo guidato da Kwon prevede l'utilizzo di una piccolissima goccia di olio di silicio per coprire l'apertura dell'ugello quando non è in uso; la gocciolina viene facilmente spostata dentro e fuori dall'alloggiamento da un campo elettrico. Questa semplice soluzione potrebbe migliorare di molto la resa delle stampanti che sprecano normalmente grandi quantità di inchiostro espulso a grande pressione per eliminare i residui di inchiostro secco che si forma facilmente nella macchina.