venerdì 28 dicembre 2012

Stampa 3D a prezzo accessibile




Presto al via in Olanda e Belgio un servizio di stampa 3D rivolto al grande pubblico. Si chiama Staples Easy 3D, è frutto della collaborazione tra lo specialista Mcor Technologies e il servizio di stampa tradizionale online Staples, verrà avviato nei primi mesi del 2013 e, secondo le dichiarazioni dei responsabili, "si espanderà presto ad altri Paesi".
Si tratta di un grosso passo avanti in questo settore, in cui già esistono servizi
analoghi ma non rivolti al grande pubblico, con le facilitazioni tipiche di un
servizio di massa - ordine online e spedizione del pezzo a domicilio.
Designer, progettisti, studenti e insegnanti avranno così a disposizione uno
strumento pratico ed economico per la prototipazione dei loro progetti.
L'hardware di stampa sarà la Mcor IRIS, una stampante 3D che, a detta del 
produttore, è non solo all'avanguardia nella riproduzione dei colori, ma è anche 
particolarmente economica per quanto attiene ai costi di gestione - da qui, 
probabilmente, l'idea di un servizio al grande pubblico.
La "risoluzione" degli strati di materiale che vanno a comporre la figura 3d
è di 0.1mm, l'altezza massima degli oggetti è di circa 15 cm.    


Stampare un vinile in 3D


Più che un’applicazione pratica è un interessante esperimento pubblicato sul sito Instructables, famoso per la presentazione delle idee più interessanti e bizzarre dal mondo del fai da te. L’ideatrice di questo progetto è la ventitreenne Amanda Ghassaei che, probabilmente, nella sua esistenza non ha potuto vivere l’emozione del vinile sul piatto del giradischi e per questo ha deciso di colmare la lacuna ricreandoli con una stampante 3D.

In realtà si tratta di un interessante esperimento che permette di trasformare un file MP3 in un modello 3D di un 33 giri che può essere stampato e, successivamente, suonato su un normale giradischi. L’intero processo è ben documentato e spiegato nello stile di questo sito americano – di cui Amanda è un technical editor – proprio perché lo scopo non è duplicare i 33 giri, ma dimostrare come si possano ricreare oggetti familiari con procedimenti del tutto diversi e innovativi. 

La qualità del risultatovale la pena sottolinearlo subito, è ancora modesta perché – come spiega bene Amanda – la risoluzione della migliore stampante 3D capace di creare un classico disco da 12 pollici è di soli 600 punti per pollice e la definizione del microsolco del vinile a 33 giri richiede un ordine di grandezza in più per arrivare alla qualità dei vinili prodotti industrialmente. I risultati si possono ascoltare nel video preparato da Amanda per documentare i suoi risultati. Chiudendo gli occhi si potrebbe pensare alla riproduzione da un cilindro fonografico dei primi del ‘900, ma difficilmente Edison avrebbe potuto registrare le canzoni di Nirvana, Pink Floyd, Radiohead e Joy Division. 

Per raggiungere il suo obiettivo, Amanda ha fatto una lunga serie di esperimenti grazie ai quali ha trovato la combinazione di parametri migliore per portare la musica ad alta qualità degli MP3 ad un livello più basso e gestibile come microsolco alla risoluzione disponibile con la stampante 3D. Gli interventi sono stati principalmente sulla frequenza di campionamento che dai 44.1kHz degli MP3 è stata abbassata anche a soli 9 kHz, diminuendo anche le dimensioni dei file da elaborare con i vari programmi. 

I 33 giri realizzati da Amanda sono disponibili in formato STL – quello utilizzato dalle stampanti 3D professioniali e domestiche – su due siti: 123D Gallery e The Pirate Bay, ma solo chi dispone di una stampante 3D con le caratteristiche di una Objet Connex 500 può cimentarsi nella stampa di questi modelli e ottenere un disco che può essere messo sul giradischi senza rischiare di distruggere il cantilever del pickup fonografico. 

Il procedimento per realizzare i propri 33 giri è stato documentato e messo a disposizione di chi volesse, sul sito Instructables, sotto forma di programmi gratuiti e script, con la preghiera di condividere con gli altri il risultato generato – ovvero i modelli stampabili - sui siti indicati. La comunità degli sperimentatori ha gradito molto questo progetto, ma c’è già qualcuno che pensa che il mondo dei discografici e delle major troverà in questo esperimento un ulteriore motivo per portare avanti la crociata del diritto d’autore anche bloccando con il Digital Rights Management le stampanti 3D, colpevoli di replicare senza controllo ormai troppe cose, anche soggette a proprietà intellettuale.

mercoledì 19 dicembre 2012

Buon Natale da FuturPrint


Carissimi lettori, approfittiamo della vostra attenzione per porvi i migliori auguri di
Buon Natale da tutto lo staff di FuturPrint.

Foldify. L'app per creare e stampare creata per i bimbi



Disegnare, colorare, creare e poi stampare macchinine, pupazzi, oggetti e casette in 3D. Questo è il motto della nuova app per bambini Foldify, realizzata dall'azienda di design polacca Pixle. Basta scaricare sull'iPad la app e poi divertirsi a giocare. Si sceglie una figura pre-costruita, poi la si colora con pennelli o matite (che nella realtà è il dito che scorre sullo schermo dell'iPad) e infine la si arricchisce e personalizza di dettagli, auto e fanali per le macchinine, occhi, baffi e barbe per i personaggi. E mentre si disegna e colora si può zoomare, rimpicciolire e roteare la figura in modo da vedere in 3D quello che si sta realizzando sul “foglio da disegno”. Quando “l'opera” è terminata la si manda in stampa, via Wi-Fi con una stampante integrata con funzione AirPrint oppure (se non disponiamo di questo tipo di stampante) inviando (più semplicemente) una mail con un Pdf allegato. E una volta stampata, si taglia e incolla e, voilà... il gioco è fatto. Una buona idea regalo, a Natale, per i vostri figli.

venerdì 14 dicembre 2012

Acquistare ricariche toner online

Acquista le tue ricariche toner online.
FuturPrint. La tua stampante sceglierebbe noi. 

Stampare da iPad


Ecco la rivoluzionaria stampante Brother MFC-J4510DW. La soluzione “all-in-one” di alta qualità che offre stampe rapide fronte-retro, economiche cartucce d’inchiostro ad altissima capacità, connettività wireless e Air Print. Questa stampante che inaugura l’era del Print 3.0, è un fantastico oggetto di design, compatto e versatile. La MFC-J4510DWè il dispositivo 4 in 1 più innovativo nel design e nelle funzionalità. Velocità di stampa sorprendente, stampa orizzontale per una compattezza senza precedenti, con la flessibilità di stampare in A3 a foglio singolo. Le cartucce economiche e ad altissima capacità, permettono di stampare, con una sola cartuccia, 1200 copie. Il fantastico display touchscreen intuitivo da 9,3 cm, permette di visualizzare e scegliere, facendole scorrere, le foto da stampare ad una risoluzione di stampa di 6000 x 1200Questo gioiello di tecnologia e design, destinato a rivoluzionare il concetto di stampante, è anche un fax, uno scanner ed un copiatore a colori che permette di eseguire stampe e scansioni da un’ampia gamma di servizi Cloud, come Google Docs, Evernote, Dropbox, Facebook, Flickr e Picasa.

mercoledì 5 dicembre 2012

Cosa sono i toner



Il toner per stampanti è una polvere assai sottile che comprende particelle di carbone, ossidi di ferro e resina. Si adopera nelle stampanti, ma anche nelle fotocopiatrici e nei fax: un tamburo pone la sottile polvere sui fogli principalmente e poi, passando attraverso un riscaldatore, il toner si diffonde carcandosi sulla carta ed andando a costituire il testo e le immagini stampate.
Le stampanti che adoperano i toner sono chiamate stampanti laser, e sono le più moderne confronto alle stampanti ad aghi e alle stampanti a getto d’inchiostro.
 Per l’acquisto di toner è consigliabile rivolgersi a distributori seri ed affidabili come FuturPrint.

Kickstarter, guai per la stampante 3D


L'assalto legale ai vertici di Formlabs, produttore statunitense di stampanti 3D a basso costo. Nella denuncia presentata in aula dagli avvocati di 3D Systems, Formlabs avrebbe sfruttato indebitamente una specifica tecnologia per la realizzazione di oggetti. Violando così un brevetto ottenuto nel lontano 1997.
Nella causa avviata da 3D Systems è stata trascinata anche Kickstarter, famosa piattaforma di crowdfunding.
Grazie agli spazi digitali offerti da Kickstarter, Formlabs era riuscita a raggranellare qualcosa come 2,9 milioni di dollari, con altri 1,4 milioni guadagnati dopo le ordinazioni a raffica del modello di stampante 3D Form 1. I legali di 3D Systems hanno accusato anche Kickstarter di violazione dei suoi stessi termini di servizio, avendo trattenuto una percentuale per la distribuzione di un prodotto in violazione brevettuale.
Formlabs avrebbe così rubato una tecnologia basata sulla stereolitografia, che appunto permette di realizzare singoli oggetti tridimensionali a partire da dati digitali elaborati da software CAD/CAM.

martedì 27 novembre 2012

La cucina di Google stampa pasta in 3D



Google è anche un luogo di lavoro decisamente particolare, dove la vita dei dipendenti si svolge in modo un po' diverso da quello delle solite multinazionali. Uno dei centri nevralgici di Google è, pensate un po', la caffetteria interna, luogo di socializzazione e di scambio di idee. In una intervista Bernard Faucher, cuoco presso le cucine di Google, discute del modo di lavorare di Google, che è diverso anche per i cuochi.
Ad esempio, le cucine di Google sono dotate di una stampante 3D per la pasta, in modo da poterla personalizzare sul momento in termini di forma, così da poter accontentare al volo gli utenti, o assecondare la fantasia del cuoco. Anche questo significa lavorare in un contesto 'green'.

Stampante 3D per riprodurre la cartilagine umana


Abbiamo spesso parlato di stampanti 3D, ma raramente rapportandole al campo medico dove l’attenzione che le riguarda ha a che fare, di solito, con la possibilità di “riparare” parti esterne del nostro corpo, come la pelle o gli arti. Stando a quanto riporta Engadget, però, il Wake Forest Institute for Regenerative Medicine ha appena sviluppato una tecnica che potrebbe andare molto oltre.
Mescolando del gel naturale inserito grazie ad un sistema simile al getto d’inchiostro con filo di polimeri che arrivano da un filatore elettrico, i ricercatori sono riusciti ad ottenere un materiale che potrebbe sostituire le cartilagini ed essere usato, quindi, per impianti di questo genere. Il materiale permetterebbe la rigenerazione delle cellule e sarebbe durevole abbastanza per resistere ad uno uso normale.
Naturalmente, fino ad ora, i test sono stati condotti in laboratorio, ma i ricercatori pensano che non ci vorrà moltp prima che i medici possano iniziare a produrre impianti di cartilagine sintetica per i loro pazienti. Come è facile immaginare, una tecnologia del genere permetterà ai pazienti con lesioni alle articolazioni di guarire meglio e più velocemente. Chi l’avrebbe mai detto che, un giorno, una stampante 3D avrebbe rifatto le nostre ginocchia…

giovedì 22 novembre 2012

App anticontraffazione toner e cartucce



L’incremento del fenomeno della falsificazione di toner e cartucce, sta sortendo i suoi primi effetti presso i grandi produttori di consumabili per la stampa. Lexmark ha lanciato addirittura un’app gratuita che permette di verificare se la cartuccia posseduta sia o meno originale.
Lexmark ID permette di controllare la genuinità di un prodotto Lexmark attraverso il proprio smartphone o il proprio tablet ioS, Android o BlackBerry.
Una volta scaricata l’app basta scansire il codice a barre presente sulla confezione del prodotto posseduto ed attendere la risposta dal sistema.
Per coloro che non possiedono uno smartphone o un tablet è possibile compiere l’operazione di controllo direttamente sul sito Lexmark, inserendo il numero di serie della cartuccia: anche in questo caso il sistema risponderà in tempo reale restituendo all’acquirente la giusta tranquillità per l’acquisto effettuato.

sabato 17 novembre 2012

La stampante a colori colorata


La nuova stampante Epson EP- 804A non ha bisogno di computer e consente di stampare da scheda di memoria o in wifi da iPad o smartphone. Interessante novità della Epson, al momento per il solo mercato giapponese, è la stampante multifunzione stand-alone/scanner EP- 804A. Il dispositivo fa parte della gamma Colorio, una linea trasversale di apparecchi dedicati all'imaging, che comprende consumabili, scanner, photoviewer ed anche una macchina fotografica digitale a telemetro, la R-D1x.
Dotata di connessione Wi-Fi, la macchina permette di stampare da smartphone o iPad messaggi di posta elettronica o documenti; inoltre può scansionare fino a 5760 x 1440 dpi e stampare in diversi formati, dalla cartolina al foglio A4.
La stampante è dotata di slot per schede di memoria (SD, xD e CF), è compatibile con i sistemi Mac, pesa 9 KG ed è disponibile in tre colori: Nera (EP-804A), rossa (EP-804AR) e bianca (EP-80AW).

Xerox e McAfee integrano l’antivirus nella stampante



Xerox e McAfee hanno lanciato un nuovo sistema di protezione contro malware e virus presentando la prima stampante multifunzione con integrato all’interno il software McAfee Embedded Control, un sofisticato metodo di filtraggio che consente l’accesso esclusivo dei programmi autorizzati. Sebbene le minacce malware siano maggiormente associate ai personal computer, in occasione della conferenza sulla sicurezza McAfee Focus 12, Xerox ha evidenziato come qualsiasi dispositivo in rete sia vulnerabile.
L’idea di Xerox e McAffee non è insensata come può sembrare di primo acchito: lo scorso anno alcuni ricercatori della Columbia University avevano dimostrato com’era teoricamente possibile riprogrammare il firmware di alcune Laserjet HP con codice malevolo con l'obiettivo di infettare i computer connessi in rete e, nel peggiore dei casi, distruggere il fusore (l’unità conclusiva dove il foglio è riscaldato per pochi secondi ad alta temperatura in modo da impressionare il toner sulla carta) costringendolo a rimanere a temperature tali da renderlo inservibile o, peggio, da far incendiare il dispositivo e con esso appiccare il fuoco alla scrivania.
La soluzione nata dalla collaborazione tra Xerox e McAfee (sarà disponibile dal prossimo anno con la linea XeroxCentre e i prodotti ColorQube), semplifica i processi a carico degli amministratori integrando il software nel controller del dispositivo multifunzione (ovvero il principale computer presente all'interno della macchina), fornendo avvisi e report immediati finalizzati a tracciare e analizzare il momento e la provenienza di eventuali minacce e attuare azioni appropriate.
Uno studio diffuso dalle due aziende evidenzia la necessità di una sicurezza embedded all'interno di sistemi multifunzione e dispositivi di stampa in rete. Il sondaggio, condotto nei mesi scorsi con lavoratori in ambienti di ufficio, ha messo in luce come, nel complesso, oltre la metà di loro (54%) non segua le policy di sicurezza IT dell'azienda (nel 33% dei casi) o non ne sia addirittura informato (21%), mettendo a rischio la protezione di dati sensibili quali numeri di carte di credito, report finanziari, dati sulle risorse umane e documenti fiscali. L'analisi ha inoltre rivelato che il 39% dei dipendenti che esegue scansioni, fotocopie e stampe di informazioni riservate si chiede, talvolta, se i dati presenti sui dispositivi in rete siano effettivamente sicuri.

venerdì 9 novembre 2012

Euro falsi con stampante e scanner


In tempi di crisi, hanno pensato che “potesse bastare” un computer, una stampante e uno scanner per vivere. Oltre a rotolini d’argento e qualche risma di carta di qualità migliore. Un piccolo investimento utilizzato da due giovani falsari di Assemini (in provincia di Cagliari) per stampare banconote false da 50 euro. Niente filigrana, eppure qualche commerciante è caduto nel tranello. Fino a quando le forze dell’ordine – dopo alcune denunce – li hanno incastrati.

COME IN UN FILM – Trentacinque anni in due, soltanto uno era da poco maggiorenne. Giovani, ma forse poco furbi, dato che in realtà riconoscere quelle banconote non doveva essere così complicato. Scrive Chessa:
Forse non hanno neanche sentito mai parlare del mitico film del 1956 “La Banda degli Onesti”, dove un esilarante Totò e un altrettanto spassoso Peppino De Filippo si cimentavano come improbabili falsari. Ma in questo caso niente cliché, né carta filigranata o la storica macchina piana per stampare, tanto cara ai tipografi di un tempo. No, loro si facevano bastare poco. 
TECNOLOGIA – Con un “investimento” modesto (tra i 40 e i 60 euro, compreso il costo delle cartucce d’inchiostro) si sono trasformati in spacciatori di banconote false. Per l’esattezza, quelle da cinquanta euro. Di certo simili, ma mancava un dettaglio di non poco conto: in basso a destra delle copie, mancava il “bollino” in rilievo color argento che – oltre al filo inserito al centro – caratterizza quelle reali. Si legge:
Ed è lì che sembra aver dato il meglio di sé l’inventiva di Diego Nicolas Mattana, 18 anni, studente in un istituto tecnico, al pari del suo amico di sempre e presunto complice non ancora maggiorenne: infatti con un rotolino di carta-alluminio adesiva color argento hanno cercato di imitare al meglio (ritagliandolo un po’ maldestramente) il “bollino” in filigrana poi appiccicato sulle banconote fai da te, delle quali a quanto pare sono riusciti a spacciarne almeno tre, acquistando ricariche telefoniche, sigarette e qualche “gratta e vinci”.
LE DENUNCE – Dopo aver raccolto le prime segnalazioni sullo spaccio delle banconote fasulle, i carabinieri hanno cominciato a indagare. Prima di coglierli sul fatto:
“Domenica pomeriggio la fortuna ha dato una mano agli uomini dell’Arma, che a quanto pare avevano già messo gli occhi addosso ai due baby-falsari, ipotizzando però che fossero solo dei “galoppini” agli ordini di qualche balordo ben più navigato. Quando li hanno fermati per un normale controllo i carabinieri non sapevano certo che dal portafogli di Diego Nicolas Mattana sarebbero saltate fuori quattro banconote da cinquanta euro taroccate. Poi l’immediata perquisizione dell’appartamento e il ritrovamento di altre tre banconote false e dell’attrezzatura della loro artigianale (si fa per dire) stamperia.
ARRESTATO – Il giovane diciottenne – colto in flagranza di reato – è stato così arrestato, mentre il diciassettenne è stato denunciato alla procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori con la stessa ipotesi di reato. Anche se per i carabinieri della Compagnia di Cagliari l’indagine non è ancora conclusa, perché non è escluso che altri li abbiano emulati: “Il fenomeno della falsificazione è in costante aumento, per cui continuano i controlli”, ha concluso il comandante Paolo Floris.

mercoledì 7 novembre 2012

Problema: admin codificato nelle stampanti Samsung



Alcune stampanti Samsung contengono un account admin "segreto" accessibile via rete, una "funzionalità" potenzialmente molto pericolosa sia per la stampante stessa che per gli altri sistemi connessi alla LAN locale.
A comunicare l'esistenza del problema è lo US CERT: non vengono forniti particolari dettagli sui dispositivi affetti dal problema, e Samsung si è limitata a indicare che tutte le stampanti distribuite prima del 31 ottobre scorso contengono l'admin incriminato. Coinvolte anche alcune unità marchiate Dell ma prodotte da Samsung stessa.
L'account admin codificato nelle stampanti del colosso coreano è accessibile tramite una "community string" con pieni privilegi di accesso in lettura e scrittura tramite protocollo di rete SNMP. La stringa è stata poi resa pubblica ("s!a@m#n$p%c"), e l'account admin resta attivo anche nel caso in cui il servizio SNMP fosse disabilitato dall'interfaccia di controllo della stampante.
In attesa della patch salvifica promessa da Samsung, gli utenti e gli amministratori di rete possono contemplare l'elenco dei rischi potenziali corsi dai dispositivi affetti dal problema: un account SNMP con privilegi di amministratore come quello appena individuato potrebbe portare alla compromissione non solo delle informazioni comunicate da e alla stampante, ma potrebbe anche permettere l'esecuzione di codice malevolo da remoto diretto all'attacco degli altri dispositivi (PC, ad esempio) connessi in rete.

mercoledì 31 ottobre 2012

Calibrare stampante e supporto

La calibrazione di una stampante ne determina il comportamento, in particolare nella produzione del colore. Inoltre i colori che vengono stampanti da una particolare combinazione stampante+supporto+coloranti, variano con il tempo. Per questo motivo la stampante va “calibrata” durante l’installazione e “ricalibrata” periodicamente per portarla nello stato iniziale.
Una stampante può avere proprie capacità di calibrazione o esserne sprovvista. Tipicamente le stampanti controllate da un RIP hanno proprie capacità di calibrazione. Per quelle che non hanno la possibilità di essere calibrate direttamente, l’unica soluzione consiste nel creare il profilo colore con le opzioni di calibrazione incorporate.
La calibrazione, e dunque la produzione dei colori, dipende da molti parametri, tra i quali:
  • marca e modello di stampante (per esempio Epson Stylus Pro 3880);
  • tipo di supporto (per esempio carta patinata);
  • tipo di coloranti (per esempio Canon Pigment);
  • modalità di colore (per esempio CMYKcmk);
  • velocità e direzionalità della testina (per stampanti ink-jet);
  • risoluzione e qualità di stampa (per esempio 720 x 720 dpi singola passata);
  • tipo di retino (ampiezza o frequenza).
Per la calibrazione è necessario un software, tipicamente compreso in un RIP, oppure indipendente, e uno spettrofotometro per la misura del colore.
Nota. Il termine “linearizzazione” di una stampante viene usato talvolta nel senso di “calibrazione” e altre volte, più propriamente, nel senso di “ricalibrazione”, per riportarla alle condizioni iniziali di calibrazione (a cui il profilo ICC si riferisce).
La primissima cosa da fare è determinare se la propria stampante è controllata da un driver o da un RIP. Tipicamente un driver può accettare solo dati RGB mentre un RIP può accettare qualunque tipo di dati, RGB o CMYK o anche Lab (ma dipende dal RIP).
Se la stampante è controllata da un driver che può ricevere solo dati RGB i vari target di stampa (e il profilo stesso) dovranno essere in modalità RGB.
Se la stampante è controllata da un RIP che può ricevere solo dati CMYK i vari target di stampa (e il profilo stesso) dovranno essere CMYK.
Se la stampante è controllata da un RIP che può ricevere sia dati RGB che dati CMYK è probabilmente meglio trasmettere dati RGB e impostare la conversione interna da RGB a CMYK, quindi i vari target di stampa (e il profilo stesso) dovranno essere in modalità RGB. Oppure si può decidere di trasmettere dati CMYK e quindi i vari target di stampa (e il profilo stesso) dovranno essere CMYK.
La seconda cosa da fare è stabilire se useremo la stampante come prova colore (cioè in simulazione) di qualche altro procedimento di stampa, oppure la useremo indipendentemente da altri processi di stampa.
Per semplicità qui ci riferiamo ad una stampante+carta con quattro coloranti (inchiostri o toner) CMYK. Tipicamente calibrare una stampante con determinati parametri (supporto, coloranti, ecc.) significa
  1. per ogni colorante stabilire il limite (channel ink limit), cioè la quantità massima utilizzabile dalla stampante, la quantità che deve corrispondere al valore 100;
  2. stabilire il limite di inchiostro totale (total ink limit)
  3. per ogni colorante linearizzare la quantità di colorante;
Un’altra cosa che si può fare durante la calibrazione, solo per stampanti CMYK, consiste nel determinare la quantità complessiva di coloranti (TIL, total ink limit, TAC, total area coverage). Questa informazione non fa parte della calibrazione, nel senso che non modifica il comportamento della stampante, ma è utile per caratterizzarla e profilarla.

1. Limitare ogni colorante
(channel ink limit)
Il limite si stabilisce stampando (con limiti al 100%) un target simile a uno di questi qui sotto (la forma effettiva varia da software a software e da strumento a strumento), che contiene una strisciata con varie percentuali per ogni colorante.



Questo è un target CMYK che si trova in un software EFI:



Questo invece è un target RGB con tacche posizionate casualmente creato con Argyll:



Se necessario si lascia asciugare alcuni minuti e quindi si misurano le tacche oppure si controlla visivamente la stampa.
Se si misurano le tacche, i risultati vengono analizzati dal software che ha generato il target. Tipicamente il limite viene determinato osservando i valori di L* C* h (L* è la chiarezza, C* è la croma, h è l’angolo di tinta) e si fissa dove
  • il valore C* o L* non cresce più oppure ha una crescita inferiore rispetto alla crescita precedente; oppure
  • il valore di h cambia bruscamente.


Se si controlla visivamente occorre determinare fino a che punto il deposito di colorante è accettabile, cioè la tacca non è sovrainchiostrata né sottoinchiostrata. Si annota la percentuale massima accettabile per ogni colorante, che viene indicata al software che esegue la calibrazione.



D’altra parte se si fissa un limite troppo basso, il gamut di colore della periferica si restringe.
Nel caso in cui il RIP sia utilizzato per simulare un’altra periferica di stampa (cioè per fare delle prove colore) è utile limitare gli inchiostri in modo che possa essere riprodotto il gamut da simulare ma non di più. ColorThink  ha una ColorSmarts Guide per stabilire, in questo caso, i limiti di inchiostro per il RIP.

2. Determinare il TIL (o TAC)

La quantità massima di coloranti per una stampante CMYK è 400% ma non tutte le stampanti possono sovrapporre una tale quantità di colorante. Il massimo valore consentito è detto TIL (total ink limit) o TAC (total area coverage).
Se si usa il driver o il RIP del costruttore della stampante, probabilmente il limite è già stato fissato, o si può fissare nelle impostazioni manuali della stampante (pannello frontale). Nelle stampanti laser+toner, per esempio, il limite tipicamente è già fissato dal costruttore.
Se il TIL non è stato fissato, lo si può fissare direttamente nel RIP, se si usa un RIP, e se il RIP lo consente. Alternativamente lo si può fare nel profilo colore ma è meglio, se possibile, farlo nel RIP stesso.
Per determinare il valore del TIL si stampa un target come questo, fatto con tacche scure con un limite di TIL massimo al 400%. Ogni tacca ha un percentuale complessiva di coloranti elevata (per esempio 300%, 310%, 320%, ecc.).



Se il target stampato ha visibilmente troppo inchiostro se ne può stampare un altro con un limite inferiore (se il software lo consente).
Dopo averlo lasciato asciugare si controlla il target sia visivamente che con lo strumento (se previsto). Visivamente si determinano le aree in cui l’inchiostro non asciuga o dove la carta si deforma anche se asciugata o dove l’inchiostro esce dai bordi della tacca stessa. Eliminate queste aree si determina qual è la tacca con la massima quantità di inchiostro.
Alcuni software di calibrazione determinano automaticamente il TIL dopo la misura del target.

3. Linearizzare ogni colorante

Dopo aver determinato il limite di ogni colorante per quella stampante e per quel supporto il prossimo passo consiste nel calibrare la stampante effettuando una linearizzazione che assicura che i valori tonali variano linearmente da 0 a 100%. La linearizzazione potrebbe essere automatica, oppure non necessaria, dipende dalla stampante e dal suo driver o RIP. Di solito in un RIP c’è la possibilità di linearizzare.
Per ogni colorante la quantità di colore richiesta può andare da 0 a 100 (nel grafico qui sotto è il valore in ascissa). In corrispondenza ad ogni valore tra 0 e 100 la stampante emette una data quantità di colorante, tipicamente non proporzionale al valore in ingresso (linea tratteggiata nel grafico qui sotto).



Linearizzare il canale del colorante significa fare il modo che la densità dell’inchiostro, in funzione del valore di ingresso, sia come indicato dalla linea continua.
Oggi si tende a non utilizzare più i valori di densità ma la chiarezza L* o eventualmente la croma C*.
Si stampa lo stesso target utilizzato per il limite massimo di colorante e questa volta si misurano le singole tacche con uno spettrofotometro. I risultati vengono comunicati al software di calibrazione.



A questo punto si può linearizzare la curva manualmente o automaticamente, secondo le opzioni del software.
La limitazione e linearizzazione di ogni colorante si può controllare nel profilo della stampante con questa ColorSmarts di ColorThink.

Stampanti per non vedenti


Lexmark presenta due nuove soluzioni di accessibilità progettate per consentire ai non vedenti l’accesso ai menu delle stampanti.

Stampanti e multifunzione mostrano le informazioni sullo stato di stampa direttamente nel display, dal quale è possibile configurare l’intera macchina e interagire con essa. Nel caso di un utente affetto da disabilità visiva, queste operazioni sono una barriera che impedisce l’utilizzo della tecnologia.
Si tratta di due tecnologie combinate. La prima, AccessibilitySolution per MFP consente di accedere alla stampante attraverso un software web-based (quindi da Pc o telefonino o qualsiasi altro device che supporti il web). In questo modo è possibile effettuare la maggior parte delle operazioni invece che dal pannello touch-screen da un diverso dispositivo.
La seconda novità annunciata da Lexmark si chiama AccessibilitySpeech e permette al multifunzione o alla stampante di “parlare” all’utente, fornendo aggiornamenti sullo stato delle stampe.
Ipovedenti e non vedenti avranno così la possibilità di avviare le funzioni copia, fax, e-mail, FTP e scansione direttamente dalla propria postazione di lavoro. Il software fornito da Lexmark è compatibile con la maggior parte dei pc disponibili sul mercato.
Le soluzioni Accessibility di Lexmark sono state sviluppate per rispondere alle esigenze di utenti con disabilità visiva”, ha dichiarato Massimiliano Tedeschi – Amministratore Delegato di Lexmark Italia. “Tali applicazioni sono progettate specificamente per aiutare gli ipovedenti a lavorare con una tecnologia che normalmente non è a loro accessibile. Questo dà la possibilità di gestire documenti e automatizzare importanti operazioni di stampa e di informare l’utente tramite un feedback audio. Inoltre, queste funzionalità consentono di gestire e controllare i dispositivi attraverso un’idonea interfaccia progettata per soddisfare al meglio questa tipologia di utenza”.

giovedì 25 ottobre 2012

Cartucce in dotazione all'acquisto della stampante


Oggi affrontiamo i problemi riscontrati sulle cartucce starter, ovvero le cartucce che troviamo in dotazione al primo acquisto della stampante.
I casi più lampanti in cui ci troviamo di fronte a queste problematiche li riscontriamo su tutte le nuove stampanti Lexmark che utilizzino sulle proprie cartucce l'opzione Return Program, cioè il programma di recupero che permette di acquistare ogni volta le cartucce originali con una scontistica mediamente del 20%, ma che non permettono la ricarica della cartuccia stessa, in quanto la stampante alla nuova installazione la riconosce come una cartuccia già utilizzata e di conseguenza ne blocca l'avvio della stampa, segnalandone un errore. Stesso problema che si inizia a trovare su alcune multifunzioni Hp che anche se non adottano dichiaratamente il Programma di Recupero, comunque sono state in grado di inibire la stampa di tali cartucce bloccandone il riavvio dopo il primo utilizzo.
Non ultimo, e sicuramente più salato, è il conto di coloro i quali devono sostituire la cartuccia starter che trovano su alcuni tipi di Fax come Telecom, Olivetti, o Philips rigorosamente inkjet; su tutte queste periferiche non c'è modo di poter riutilizzare le cartucce trovate in dotazione e nel momento in cui ci si ritrova a sostituire la nuova cartucce ci si imbatte quasi sempre in spiacevoli sorprese.

Il livello degli inchiostri

Abbiamo visto come negli anni i Produttori più importanti abbiano sviluppato nuovi sistemi di comunicazione tra stampante e pc sempre più veloci e sempre più completi, e allo stesso tempo se vogliamo più sofisticati.
Inizialmente la maggior parte delle stampanti non era in grado di riconoscere se sulla propria periferica venissero installate cartucce originali o compatibili ne tanto meno ne segnalava l'utilizzo inappropriato della stessa, cosa che poi negli anni è radicalmente cambiata. Se ne saranno di certo accorti coloro i quali utilizzano cartucce rigenerate su modelli di ultima generazione siano essi Hp, Canon o Lexmark; la sostanza non cambia, oramai le periferiche sono in grado di riconoscere subito se stiamo utilizzando una cartuccia già precedentemente utilizzata e cioè in base al fatto che la cartuccia alla prima installazione viene in un certo senso "segnata" attraverso un sofisticatissimo codice di scrittura che ne "marchia" il prodotto.
Tutto ciò vuol dire che la stessa cartuccia una volta che ha terminato il suo ciclo di vita e per la quale si decida di procedere alla rigenerazione verrà comunque visualizzata come una cartuccia vuota, in quanto per la stampante si tratta di una cartuccia già precedentemente utilizzata e di conseguenza non verrà di certo monitorata come piena.

sabato 20 ottobre 2012

Nude dei Radiohead remixata con una stampante ed uno scanner

Guardate e sentite cosa abbiamo trovato su YouTube: un remix del brando Nude dei Radiohead realizzato con stampante, scanner e HDD remix. Una bella idea davvero :)

Difendere pc, stampante ed accessori dal maltempo

Se un fulmine dovesse colpire la palificazione elettrica su cui viaggia il filo che alimenta il proprio appartamento, la scarica elettrica che ne deriva provoca dei picchi di tensione brevissimi ma di valore molto elevato, detti spike. Essi possono (a volte, ma non è detto) non danneggiare un qualunque carico resistivo come stufe, lampade a incandescenza, normali trasformatori, ecc., ma le apparecchiature elettroniche, come ad esempio caricabatterie per smartphone, computer, stampanti, lo stesso modem/router ADSL, scanner e simili non sono altrettanto insensibili: un solo spike e possono danneggiarsi irreparabilmente.
Mentre la cosa migliore è proprio evitare di tenerli collegati alla rete elettrica e/o telefonica, non potendo o non volendo farlo occorre qualche piccola accortezza: meglio spendere 50-100 euro per cercare di tutelarsi che ritrovarsi a portare tutto in riparazione, con esiti non sempre favorevoli e con esborsi in genere più consistenti.

Prima accortezza: tutte le apparecchiature elettroniche delicate di questo genere è bene siano alimentate attraverso una multipresa dotata di protezione antifulmini o, in mancanza d’altro, connesse alla presa a muro attraverso una spina/presa passante di protezione, con la stessa funzione. Un esempio è quella prodotta dalla BTicino, ma anche altre case ne producono di analoghe: è difficile trovarle nei grandi magazzini, bisogna recarsi da un rivenditore di articoli elettrici di un certo livello, oppure chiedere al proprio elettricista di fiducia. La stessa casa produce anche una multipresa protetta, oppure, se si dispone di un impianto elettrico modulare, esistono anche le versioni da montare nei moduli presa.


In entrambi i casi, sia per la multipresa che per la spina/presa passante, questi sono costruiti per “guastarsi” non appena uno spike dovesse circolare sul filo. Il loro “guastarsi” consiste nell’interrompere immediatamente l’alimentazione: tale interruzione si manifesta in quanto all’interno vi è un apposito componente che si “brucia” (senza causare alcun incendio, sia chiaro: è calcolato) istantaneamente, salvaguardando il resto del materiale. Qualora ciò dovesse accadere, avrete salvato l’apparecchio collegato ma dovrete sostituire la multipresa o la spina/presa passante, con una spesa molto inferiore.
Poiché l’interruzione della corrente provocherebbe l’immediato spegnimento del computer, è bene dotarsi anche di un piccolo gruppo di continuità. Ne esistono anche di abbastanza economici, in genere con meno di 100 euro se ne acquista uno già adatto a far partire uno spegnimento “ordinato” del computer non appena venisse meno l’energia elettrica. A volte, come nel caso della casa produttrice APC, i gruppi già incorporano la protezione dalle scariche elettriche.

Seconda accortezza: il medesimo tipo di spine/prese passanti di protezione esistono anche per le linee telefoniche: è bene inserirne una tra la presa telefonica a muro e il modem/router ADSL, in modo da salvaguardare anche quest’ultimo qualora il fulmine dovesse cadere sul palo telefonico. Controllare bene anche all’atto dell’acquisto del gruppo di continuità: alcuni di essi ne hanno già una incorporata, per cui basta disconnettere la linea telefonica dal router ADSL, collegarla all’apposito ingresso di protezione linea telefonica del gruppo di continuità e, con un ulteriore cavetto, collegare l’uscita di nuovo al router ADSL.
Naturalmente, coloro che vivono nei grandi agglomerati urbani sono molto meno esposti a rischi di questo genere, in quanto sia l’elettricità che le linee telefoniche spesso non percorrono alcun tratto su palo ma sono, invece, portate da cavi interrati.
In ogni modo, vale la pena di spendere questo centinaio di euro tra gruppo di continuità e protezioni da fulmini: possono salvare, oltre al computer e agli altri apparecchi, ore e ore di lavoro che un solo fulmine potrebbe vaporizzare in un attimo.

giovedì 11 ottobre 2012

Innovazione del printing per risparmiare


Occorre che le imprese guardino all’innovazione dei processi non come ad un costo ma come ad un investimento. Posso garantire che le aziende arriveranno a risparmiare fino al 20-25% dei costi attuali”. Lo ha detto, intervenendo al forum di Firenze “Azienda digitale, viaggio nell’Italia che compete”, Andrea Pollastri, di Copyworld, impresa fiorentina che si affermata nel mercato toscano come consulente e fornitore di prodotti e soluzioni per il mondo delle aziende e dell’office, sistemi digitali multifunzione e stampanti-fax integrati con soluzioni semplici e intelligenti in grado di apportare maggiore efficienza, qualità e risparmio attraverso l’ottimizzazione di tutti i processi legati alla produzione ed alla gestione dei documenti. “L’innovazione e quindi il risparmio — ha aggiunto Pollastri — si ottengono, tra le altre cose, ottimizzando il settore del printing e attraverso una valutazione consulenziale attenta di quanto e come si può risparmiare sui singoli dispositivi. Può sembrare, questo, un aspetto secondario, e invece è importantissimo — ha aggiunto Pollastri — Nelle aziende non c’è consuetudine a svolgere controlli dei costi delle multifunzione e la maggior parte dei prodotti installati sono sotto utilizzanti. Facendo così si rinuncia a risparmi che nel tempo possono rivelarsi molto importanti. Lo ripeto: la digitalizzazione può portare benefici che oggi sono ancora sottovalutati”.

Stampare pannelli solari


Shawn Frayne e Alex Hornstein, due giovani inventori americani, si sono adoperati per l’energia pulita, concentrandosi sulla creazione di micro pannelli solare, per rivoluzionare la vita di tutti i giorni sostituendo le batterie inquinanti con l’energia pulita del sole. Loro lo chiamano “Il solare da taschino”, SOLAR POCKET FACTORY. Il problema di questi pannelli è il costo elevato di produzione quindi il loro progetto si è focalizzato sulla realizzazione di una stampante per micropannelli solari che abbattesse il costo di produzione. Usando kickstarter per raccogliere i fondi online, hanno ricevuto oltre 70000 dollari dei 50000 richiesti per partire. Ora si sono posti degli obbiettivi: con i primi soldi a disposizione hanno realizzato la prima SOLAR POCKET FACTORY. Se raggiungeranno 100mila dollari riprogetteranno il laser della loro macchina e rilasceranno il progetto open source . A 150mila dollari saranno invece in grado di produrre delle SOLAR POCKET FACTORY che saranno alimentate a loro volta dai pannelli solari che loro stesse sono in grado di produrre.

venerdì 5 ottobre 2012

Stampante per etichette mobile

Non una, ma due le nuove stampanti di ricevute PR2 e PR3 di Intermec: le più piccole, leggere e durevoli nella loro categoria. Progettata per garantire una comodità operativa ai professionisti che operano sul campo, nelle applicazioni di consegna diretta (DSD), tentata vendita, field service, pagamento in mobilità e nella gestione elettronica delle multe, ogni stampante per etichette è portatile e misura da 2 a 3 pollici. Soluzione ideale per l’ampia gamma di computer palmari Intermec, con la possibilità di utilizzare gli stessi sistemi di ricarica, le stesse culle, gli stessi accessori e le funzionalità di gestione remota per tutti i dispositivi, così da garantire un TCO (total cost of ownership) ridotto e un’efficienza migliorata.
Le aziende possono adattare le stampanti al proprio specifico ambiente lavorativo attraverso una serie completa di accessori modulari, fornendo al contempo un vantaggio competitivo grazie alla stampa di fatture sul campo. Veloci, con il tempo di produzione della prima ricevuta più rapido della loro categoria, PR2 e PR3 sono state progettate per garantire comfort e affidabilità quotidiana – comode da indossare per tutto il giorno grazie all’utilizzo del fermaglio per cintura fornito di serie, oppure con il laccio da cintura e la cinghia da tracolla opzionali, per facilitarne ulteriormente la portabilità.

giovedì 4 ottobre 2012

Come risparmiare inchiostro


Come possiamo fare per risparmiare inchiostro quando si stampa? La risposta è molto semplice. Se si tratta di stampare in generale, una soluzione interessante è quella di comprare stampanti a basso consumo d’inchiostro. Ma non è solo l’unico rimedio. Nel caso si debba stampare prevalentemente testo, può essere utile usare caratteri semplici senza eccessive “grazie” stilistiche. Tra questi, vi è un carattere (o font) progettato appositamente per risparmiare il 20% di inchiostro. Il suo nome è "Ecofont“ e ci riesce grazie ad una trovata molto intelligente: i caratteri sono bucherellati in modo da lasciare zone dove non sia necessario riversare l’inchiostro. Considerando che si usano spesso dimensioni da 10 a 14 punti, nei documenti, l’effetto gruviera di questi caratteri non è invisibile ad occhio nudo. Nel caso, invece, si stampino prevalentemente immagini, può essere utile ricorrere alla modalità “bozza” o “scala di grigi”, entrambe selezionabili tra le opzioni della nostra stampante

giovedì 27 settembre 2012

Acquista le tue ricariche toner online!



Seguendo questo blog vi sarete accorti del nostro impegno ad essere sempre aggiornati ed a provare a stabilire un rapporto diretto e di fiducia con voi utenti.  Se gradite il nostro lavoro gradirete di certo anche i nostri prodotti. Vi invitiamo dunque ad acquistare le vostre ricariche toner dal sito di Futurprint.

Stampante 10x15 portatile e wi-fi

Canon ha presentato Selphy CP900, ultima versione della sua stampante compatta e portatile per piccoli formati - parliamo qui di cartoline 10x15 cm e formati carta di credito. Grazie al wi-fi integrato, Selphy CP900 aggiunge alle interfacce tradizionali (USB, PictBridge e slot Memry Card) la possibilità di interfacciarsi direttamente con i dispositivi mobili iOS e Android attraverso l'App Easy-Photo Print. Inoltre, in presenza di fotocamere compatibili come la nuova PowerShot S110, è possibile anche la stampa PictBridge wireless direttamente dal display della fotocamera.
Nulla vieta, naturalmente, di utilizzare la classica connessione al PC o PictBridge via cavo, o ancora di stampare da chiavetta USB, ma riguardo alla compatibilità con le memory card, è sopravvissuto il solo formato SD/MMC. Il CF, al contrario, è stato evidentemente considerato obsoleto e definitivamente abbandonato.
Dal punto di vista tecnico si tratta di una stampante a trasferimento termico a sublimazione di colore da 300 dpi, come i modelli che l'hanno preceduta, basata sullo stesso motore di stampa della precedente Selphy CP810. Il formato massimo stampabile è 148x100 mm, e una stampa in questo formato richiede 47 secondi. Altri formati supportati sono il 119x89, l'86x54 (carta di credito), il 50x50 e il 22x17,3 (miniadesivi).
L'interfaccia utente prevede un display LCD da 6,8 centimetri inclinabile e posizionato al centro del pannello superiore, da utilizzare unitamente a una serie di pulsanti sottostanti per le funzioni principali. Trattandosi di una stampante stand-alone, che stamperà il più delle volte senza PC, non mancano funzioni di ottimizzazione automatica Canon Image Optimizer come Auto Image Optimizer, che agisce su luminosità e contrasto, o Smooth Skin (pelle liscia), che riduce i difetti dei volti nei ritratti.
La stampa a sublimazione restituisce un risultato molto simile a quello del tradizionale fotolabo, con immagini asciutte e pronte per essere maneggiate appena uscite dalla stampante, resistenti ai graffi e garantite da Canon per una vita utile di 100 anni. Per occasioni speciali, quali feste di compleanno in giardino, è disponibile anche una batteria opzionale che libera la Selphy CP900 dalla necessità di una presa elettrica e garantisce un'autonomia di 36 stampe.
La SELPHY CP900 sarà disponibile da ottobre al prezzo di 120 euro.

giovedì 20 settembre 2012

Stampante tascabile per smartphone Android


LG ha presentato recentemente sul mercato coreano la prima mini stampante wireless per smartphone che possiamo vedere nella foto accompagnata da alcuni dispositivi del produttore, compatibili con essa. Dall’aspetto particolarmente compatto e come riferisce il produttore, in grado di stare in tasca o in una borsetta, si interfaccia con il telefono attraverso il Bluetooth o la tecnologia NFC.
LG Pocket Photo sarà inizialmente commercializzata sul mercato locale ad un prezzo di circa 130€ (189.000 won) con già all’interno 10 fogli di carta speciale, ogni ricarica contenente altri 10 fogli ha un costo di circa 10€, non proprio a buon mercato ma d’altronde di tratta di un prodotto particolare e non così diffuso.

Stampante con toner bianco


OKI vi invita a provare le prime stampanti con toner bianco, con cui è possibile produrre trasferibili a caldo, decalcomanie, film trasparenti ed altre infinite applicazioni personalizzate su tessuti, pelli ed oggetti.

giovedì 13 settembre 2012

Printerman!

Printerman è il protagonista di questo video virale, girato per le strade di Londra e prodotto per promuovere i servizi della Bytes Document Solutions, società che collabora con la più nota Xerox.

Pistola fai-da-te con stampante 3D


Negli Stati Uniti circa 270 milioni di cittadini sono in possesso di un'arma da fuoco, ma presto questo numero potrebbe aumentare in maniera considerevole. Un gruppo di studenti americani hai infatti messo a punto un progetto per creare la prima pistola "stampabile" al mondo: un'arma fai da te in plastica in grado di sparare proiettili calibro 22, il cui modello viene scaricato via internet e quindi costruito attraverso una stampante 3D.
Portavoce dei promotori del progetto "WikiWeapon" è Cody Wilson, 24enne studente dell'Università del Texas. Secondo quanto riportato dalla rivista "Forbes", l'obiettivo del gruppo è quello di raccogliere 20'000 dollari per mettere a punto e realizzare i primi modelli, quindi si tratterà di semplificare il sistema adattandolo a tipi di stampanti più economiche.
La questione solleva non solo questioni giuridiche sulla sua legalità, ma soprattutto apre a scenari preoccupanti. Ancora di più sulla scia delle recenti sparatorie che hanno costellato l'estate di sangue americana: dal massacro del cinema di Aurora, in Colorado, al tempio sikh in Wisconsin, fino all'Empire State Building di New York.

mercoledì 5 settembre 2012

stampante di pelle


E’ allo studio dei ricercatori dell'Università di medicina Wake Forest della Carolina del Sud una innovazione che rivoluzionerà la cura delle ferite e delle ustioni. Si chiama Bioprinting ed è una vera e propria “stampante di pelle”: il sistema è utilizza dei laser 3D integrati che rilevano l'estensione e la profondità della lesione e successivamente creano una ricostruzione tridimensionale del tutto corrispondente alla parte da curare. Questo lembo di pelle, composto da cellule della pelle, collagene e coagulante, verrà poi "stampato" direttamente sulla ferita. Questa tecnica rende anche molto più veloce il tempo di guarigione: le sperimentazioni su maiali e topi hanno fatto stimare circa due settimane per la cicatrizzazione delle ustioni. 

La stampante più piccola al mondo


È grande quanto un topolino e pesa 250g. Si chiama Print Brush e stando al produttore è la stampante palmare più piccola al mondo. Realizzata dall’azienda inglese PrintDreams, può stampare su qualunque cosa, da un foglio a un fazzoletto, in formato A4, in bianco e nero e con una risoluzione di 600dpi. La piccola stampante funziona facendola scorrere lungo il foglio, verticalmente, orizzontalmente o in diagonale. Un sensore ottico garantisce l’accuratezza della stampa, mentre per inviare i dati al dispositivo si può usare il Bluetooth, la connessione a infrarossi o un cavo USB.

venerdì 31 agosto 2012

Acquista online le tue ricariche toner!


Siete tornati dalle vacanze e vi siete accorti che la vostra stampante è a corto di toner? La soluzione è a portata di mano: acquista le tue ricariche dal sito di Futurprint e ti saranno spedite gratuitamente entro 24 ore!

Solar Sinter



Fino ad oggi sculture, vasi e altri oggetti di uso comune sono stati costruiti prettamente attraverso l’uso di materiali come argilla, terracotta, ceramica, e attraverso procedure che prevedevano lavorazioni manuali anche lunghe e complesse. Nessuno aveva mai pensato di automatizzare alcuni processi al fine di “stampare” gli oggetti con l’ausilio della luce del sole. L’idea, alquanto rivoluzionaria, è venuta a Markus Kayser e l’ha battezzata col nome “Solar Sinter“. Vediamo più in dettaglio di cosa si tratta e quali sono i possibili campi di applicazione di questa invenzione.
Solar Sinter, in buona sostanza, è una stampante 3D ad energia solare, semiautomatica che riesce a trasformare in oggetti tridimensionali la sabbia, ricca di silice sotto forma di quarzo, sfruttando i raggi del sole.
Il processo di sinterizzazione (o metallurgia delle polveri) consiste nella compattazione e trasformazione di materiali ridotti in polveri in un composto indivisibile. Tale trattamento termico viene svolto ad una temperatura inferiore al punto di fusione del materiale. La sinterizzazione, negli ultimi anni, è diventata piuttosto nota come tecnologia applicata ai processi di stampa 3D o SLS (Selective Laser Sintering) e l’invenzione di Markus Kayser la sfrutta appieno.
Il Solar Sinter è stato testato nel deserto del Sahara vicino a Siwa, in Egitto, per un periodo di due settimane. La macchina ed i risultati di questi primi esperimenti, di seguito presentati attraverso il video in calce all’articolo, rappresentano i primi passi significativi verso applicazioni sempre più complesse di questa tecnologia.
Le stampanti 3D utilizzano la tecnologia laser per creare oggetti tridimensionali molto precisi partendo dall’impiego di varie materie plastiche in polvere, resine e metalli. Gli oggetti disegnati al computer dai proggettisti, una volta avviato il ciclo di stampa, vengono riprodotti fedelmente.
Usando i raggi del sole, invece di un laser, e sabbia al posto delle resine, Markus Kayser ha dato vita ad un nuovo e innovativo processo di stampa tridimensionale utile anche per realizzare oggetti di vetro. Il processo di stampa è praticamente infinito, poiché sole e sabbia sono inesauribili.

giovedì 23 agosto 2012

Stone Spray



Un progettista, dall’altra parte del mondo, carica il file col disegno. La macchina si avvia e stampa, utilizzando magari i materiali disponibili sul posto, un ponte o un arco. Questo l’obiettivo degli architetti Petr Novikov, Inder Shergill e Anna Kulik, che con la loro coraggiosa ricerca battezzata Stone Spray e sviluppata all’ Institute for Advanced Architecture of Catalonia, stanno già tentando di rivoluzionare il pur giovane campo della stampa 3d. Cercando di farle fare il salto di qualità, spingendola cioè dalla piccola alla grande scala e trasferendo i principi basilari della neonata manifattura digitale che tanto piace alle nuove tribù di maker verso lavori di autentica edilizia. O quasi. Insomma: basta scarpe, modellini, giocattoli e oggettistica fluo, largo alle applicazioni d’ingegneria urbanistica.


Stampare bistecche


Peter Thiel, cofondatore di PayPal (sistema di pagamento online), avrebbe finanziato con 350 mila dollari (285mila euro) una start-up chiamata Modern Meadow. Obiettivo? Realizzare bistecche di maiale (la carne bianca è più facile da stampare di quella «a colori»). Il progetto è fabbricare tessuti cellulari di maiale e farli «maturare» in muscoli grazie a stimolazione elettrica all’interno di un bioreattore. In un mondo di bistecche stampate, gli animali potrebbero dormire sonni tranquilli (e lunghi). Il gusto? Non sarà peggiore di certe suole dietetiche. Aggiungere molto limone, o vino bianco. Certo i costi, almeno all’inizio, potrebbero essere alti.

martedì 14 agosto 2012

Ferragosto in ufficio


Domani è Ferragosto e l'azienda si è fermata per le ferie estive, ma noi dell'Ufficio Marketing di FuturPrint siamo al lavoro. Sebbene attratti dall'idea di scappare per qualche giorno in una spiaggia caraibica, possiamo dirci comunque contenti di essere qui, insieme, colleghi diventati amici, gente con storie e professionalità differenti ritrovatasi in questa azienda. Siamo contenti di poter contare sulla professionalità di chi ha creduto in noi e ci ha voluto qui. Siamo contenti di far parte di una azienda in salute, in un momento di crisi del nostro Paese. Auguriamo a Voi Clienti tutti di poter vivere una esperienza come la nostra, partecipando ad un progetto aziendale serio ed equilibrato.
Intanto buon Ferragosto.

Ufficio Marketing FuturPrint

Feto in 3D


Fa discutere il gadget per gestanti impazienti inventato in Giappone: una piccola scultura in resina che riproduce la sagoma tridimensionale di un feto accucciato nella pancia della mamma. Il business, lanciato dall'azienda nipponica Fasotec, si rivolge alle donne in attesa che non si accontenato delle ecografie e delle immagini, anche a colori e in 3D, del bimbo che portano in grembo, e che sono disposte a pagare non meno di 100mila yen: oltre 1.270 dollari, più di mille euro.
Il servizio, disponibile da fine luglio, si chiama 'Shape of Angel' (letteralmente 'forma d'angelò) ed è stato ideato dalla Fasotec come spin-off di un core business comunque di nicchia: la riproduzione in 3D di ossa, organi e tessuti, venduti come modellini per esercitazioni e simulazioni di medici in erba. In sintesi, i dati rilevati dalla risonanza magnetica vengono trasferiti in tempo reale a una sorta di stampante tridimensionale, che 'scolpisce' in un blocco di resina trasparente il pancione di mamma e in una resina bianco latte il nascituro nell'esatta posizione in cui si trova.

martedì 7 agosto 2012

Avviso FERIE



Si avvisa la gentile Clientela di FuturPrint che saremo in ferie dal 03/08 al 18/08.
Tutti gli ordini effettuati nel periodo di chiusura saranno evasi in ordine cronologico a partire dal 20/08.

Print Queue Cleaner elimina la coda di stampa.


Chi si ritrova ad utilizzare frequentemente la stampante collegata al proprio computer sicuramente avrà avuto a che fare, con altrettanta frequenza, con fastidiose code di stampa bloccate, un inconveniente questo che può causare non poche perdite di tempo.
Per ovviare facilmente all’insorgenza di una situazione di questo tipo è però possibile ricorrere all’utilizzo di un apposito e semplice tool quale Print Queue Cleaner.
Si tratta, appunto, di un programmino totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows che, una volta in uso, permette, mediante un unico click, di correggere i problemi e gli inconvenienti legati alla coda di stampa.  Così com’è anche possibile notare osservando lo screenshot annesso ad inizio post, dalla finestra dell’applicativo risultano disponibili soltanto tre pulsanti il che rende decisamente semplice l’utilizzo di Print Queue Cleaner.
Mediante il pulsane Fix It! è possibile pulire la cache e la coda di stampa, sfruttando il pulsante Send test Page e selezionando una specifica stampante dall’elenco è invece possibile stampare delle pagine di prova al fine di verificare che tutto funzioni così come dovrebbe e cliccando invece sul pulsante Test All Printers si ha la possibilità di testare la corretta esecuzione della stampa di tutte le stampanti in uso.
L’utility, inoltre, non necessita di alcun processo di installazione per potersene servire ed occupa soltanto 32 KB di spazio su disco. Prima di procedere all’utilizzo di Print Queue Cleaner appare comunque opportuno specificare il fatto che per potersi servire di Print Queue Cleaner sarà necessario disporre di Microsoft .NET Framework 2.0 installato sulla postazione multimediale in uso.